NoviGL-40 - ilCATECUMENO.it

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40. Facciamo una prima sintesi sul Giudizio particolare.
Il Giudizio particolare - catechisticamente parlando - è una Verità rivelata.
I Giudizi di Dio sono due: il primo, individuale, riguardante lo spirito al momento della morte. Il secondo, collettivo - insieme cioè alla totalità degli uomini, passati, presenti e futuri - ma concernente spirito e corpo di ciascuno, in occasione di quello che viene chiamato Giudizio universale.
Ogni uomo fin dal momento della sua morte riceve nella sua anima immortale quella che viene chiamata 'retribuzione eterna'.
L'anima, fatto altamente probabile, dovrà a quel punto passare nella grande maggioranza dei casi attraverso una purificazione oppure entrerà direttamente in Paradiso o discenderà all'Inferno per sempre.
Il Giudizio particolare 'fotograferà' come in una 'istantanea' la condizione spirituale in cui l'uomo si troverà in quel preciso momento rispetto a Dio, nel Bene come nel Male, vale a dire in una situazione di amore o di odio, a seconda che la sua volontà al momento della morte sia stata orientata in un senso o nell'altro.
Fino ad un istante prima che lo spirito si stacchi dal corpo l'uomo può ancora pentirsi e salvarsi, ma dopo... dopo è troppo tardi.
Anche questa estrema possibilità concessa da Dio all'uomo è un grande atto di misericordia. Per dannarsi bisogna insomma proprio volerlo, salvo che uno muoia all'improvviso senza neanche rendersene conto e senza che quindi possa implorare perdono.
Il Giudizio particolare è immutabile perché l'uomo dopo la morte non può più cambiare l'orientamento della sua volontà: quel che è fatto è fatto, il 'dado' è tratto.
Poiché noi non conosciamo né il giorno né l'ora, è importante tenere sempre la 'stanza' della nostra anima in ordine, pronta ad accogliere degnamente l'Ospite per eccellenza senza che ce ne dobbiamo vergognare.
La sentenza del Giudizio particolare - lo ripeto - avviene istantaneamente alla morte dell'uomo, in qualsiasi luogo egli si trovi perché Dio è ovunque e in ogni luogo.
Tale sentenza viene percepita dall'uomo nell'intimo della sua Coscienza che - nella Luce di Dio - risulterà pienamente illuminata sia per quanto concerne una autovalutazione finalmente del tutto completa di se stessa sia per quanto attiene il Giudizio divino a suo riguardo.
È dal Giudizio particolare che dipende dunque la salvezza o la dannazione eterna di ogni uomo.
Saremo giudicati sulle cose buone che abbiamo fatto, buoni desideri e pensieri compresi, ma anche sulle omissioni, cioè le cose buone che non abbiamo fatto ma che nelle circostanze presentateci dalla nostra vita avremmo dovuto fare.
Ovviamente saremo giudicati sulle cose cattive fatte come pure sui cattivi pensieri, per non parlare poi delle negative conseguenze sugli altri delle nostre azioni.
Il metro con cui Dio ci giudicherà sarà sempre quello dell'Amore con cui ci saremo o non ci saremo comportati.

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