NoviGL-38 - ilCATECUMENO.it

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38. La Terra è 'Tempio di espiazione'. La pena purgativa ed Il tormento delle anime del Purgatorio. Il Giudizio è basato sulla 'perfezione relativa'.
Il pentimento di un'anima giudicata ed inviata in Purgatorio è molto più perfetto di quello che sarebbe stato il suo pentimento in terra. Infatti l'anima, liberata dal velo della carne, divenuta consapevole della realtà di Dio, illuminata sulla gravità dei suoi errori e sulla vastità della gioia celeste che ha allontano da sé per mesi ed anni se non per secoli, espierà i suoi peccati in 'fiamme' di acceso pentimento, vale a dire di struggente pentimento che è amore, per i torti fatti al prossimo ed a Dio.
Questo 'suo vedere', questo suo 'ricordo' - insieme al pensiero che per quelle mancanze si è volontariamente interdetta il possesso immediato del Cielo e l'unione con Dio per anni e forse secoli - costituisce la sua pena purgativa.
Il tormento di coloro che sono in Purgatorio consiste appunto nell'amore e nella certezza di avere offeso l'Amore per eccellenza.
Come la creazione dell'anima è stata una 'trasmigrazione' da Dio creatore all'uomo, così l'anima che abbandona il corpo per il Giudizio trasmigra di ritorno verso Dio per ascoltare la sentenza di vita o di morte.
Nell'anima - se giudicata degna di salvezza, e anche il Purgatorio è già salvezza - si opera una metamorfosi indossando essa come una veste d'amore, ma se giudicata per l'inferno si riveste di odio allo stato puro, quale quello di Satana al quale lei si era in vita consacrata.
Nel Giudizio particolare si è giudicati, in definitiva, sul fatto di avere vissuto o meno il Vangelo ma si è giudicati non per la perfezione conseguita 'in maniera perfetta' rispetto alla perfezione divina, ma per l'amore con il quale avremo 'cercato' di farlo. Per questo Dio ci ha chiesto di amare con 'tutto noi stessi', perché questo 'se stesso' varia da persona a persona e Dio si accontenta della nostra perfezione 'relativa'.
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