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10. Le tre dimore dei battezzati e quelle dei 'non battezzati'. Gesù: «L’empio sarà condotto al sepolcro. È naturale. Tutti gli aiuti può dare Lucifero ai suoi prediletti, ai suoi fedeli, ai suoi schiavi, ma non l’immunità dalla Morte, perché solo Io sono Vita e ho vinto Io solo la Morte. Perciò quando la somma del male commesso dall’empio è compiuta, Io do ordine alla Morte di prendere possesso di quella carne. Essa carne conosce perciò l’orrore del sepolcro. E per l’empio sarà vero sepolcro».
La morte è ineluttabile. Lucifero potrà dare in terra ai suoi prediletti e fedeli tutti gli aiuti possibili, ma non l'immunità dalla morte perché solo Gesù-Verbo, che è Vita, può vincere la morte.
Quando la somma del male di un malvagio è compiuta, allora è Gesù-Giudice, Padrone della Vita, Colui che dà ordine alla Morte di prendere possesso di quella 'carne' che conoscerà quindi in anticipo l'orrore del sepolcro e dell'Inferno.
Per i 'buoni' che invece 'credono', e che in base alla fede 'sanno', la prospettiva della morte, pur non desiderata, non è alla fin fine così tremenda.
Il vero credente, pur di fronte ad una morte che lo tocca molto da vicino, è riconoscibile dalla serenità - che tutti intuiscono in lui - con cui è capace di affrontare questa situazione pur molto dolorosa, e ciò perché se ne fa una ragione, sapendo che il suo è solo un temporaneo distacco e che poi ritroverà colui che oggi perde.
Egli sa bene infatti che il sepolcro è solo il luogo in cui il 'vestito' mortale torna alla sua natura di polvere sprigionando lo spirito in attesa dell'ora in cui ciò che fu creato si riformerà per entrare nella gioia o nella dannazione con la perfezione creata da Dio: cioè lo spirito unito alla carne in occasione del Giudizio universale.
Quale sorte hanno dunque le anime che si separano dai loro corpi?
Esse - per quanto concerne i battezzati, per i quali il Sacramento del Battesimo cancella il Peccato originale - hanno tre dimore: Paradiso, Purgatorio ed Inferno.
I beati gioiscono immediatamente della gioia del Paradiso, i penanti espiano nel Purgatorio in maniera attiva pensando all'ora della loro liberazione in Dio, i dannati si agitano nell'Inferno nel 'rovello' del bene perduto.
Per i 'non battezzati' che siano non meritevoli dell'inferno - sempre secondo le rivelazioni nell'Opera valtortiana - prima di poter entrare in Paradiso vi è l'attesa nel Purgatorio o comunque - ma solo per i 'giusti' e i bimbi innocenti - l'attesa nel Limbo fino al Giudizio universale.
Potrebbe tuttavia sembrare strano che un 'giusto' 'non battezzato' - avendo egli ben rispettato in vita la Legge naturale incisa da Dio nell'anima infusa ad ogni uomo concepito - debba attendere nel Limbo e non possa andare in Paradiso che al momento del Giudizio universale. Non solo potrebbe sembrare strano, ma anche ingiusto.
Nelle Opere del Signore vi è però sempre Giustizia, come abbiamo visto nel caso del Diluvio.
Il Paradiso è infatti il Regno di Dio dove non vi può entrare che Perfezione assoluta, e non potendovi essere 'peccato' ci si può entrare solo se si è del tutto purificati.
In un giusto 'non battezzato' permane invece sempre la Macchia del Peccato originale, come del resto lo era stato per i 'giusti' Patriarchi dell'Antico Testamento.
Lo stesso Verbo divino, per incarnarsi nel seno verginale di Maria, l'ha voluta 'Immacolata', cioè divinamente preservata da tale Macchia. Dio-Verbo, Purissimo Spirito, non avrebbe infatti potuto convivere nel suo seno se lei avesse avuto un'anima impura.
Solo l'Acqua del Sacramento del Battesimo - per decreto divino - lava l'anima, e questo dovrebbe costituire un incentivo a farsi cristiani, cioè seguaci della Dottrina di salvezza proposta da Gesù nel quale la natura divina del Verbo incarnato coesisteva con la natura umana.
I Patriarchi, a cominciare da Adamo ed Eva, furono costretti ad attendere millenni nel Limbo da dove poterono essere liberati - solo grazie alla Redenzione dell'Umanità appena compiuta dall'Uomo-Dio Gesù - quando Egli discese agli Inferi, come recita il Credo.
Gesù ha dunque istituito il Sacramento del Battesimo, eccelso dono, che ci purifica dal Peccato originale e - se divenuti fedeli seguaci della Sua Dottrina divina - ci consente in quanto suoi eredi diretti di poter accedere al Paradiso (dopo aver in precedenza, se necessario, tutto espiato nel Purgatorio) anche prima della fine del mondo e del Giudizio universale.
Dalle Rivelazioni alla mistica Valtorta, si apprende che alla fine del mondo gli 'innocenti' morti non battezzati e i giusti non battezzati perché di altre religioni che hanno però rispettato la Legge naturale onorando il loro Dio, convinti in buona fede di essere nella religione vera, potranno comunque a quel punto accedere al Paradiso perché per essi - nel momento finale - varrà la Redenzione e Purificazione grazie al Sangue di Gesù versato sulla Croce per tutti gli uomini di buona volontà.
Infatti delle quattro dimore - Paradiso, Inferno, Purgatorio e Limbo - alla fine del mondo ne dovranno rimanere solo due per l'eternità: il Paradiso e l'Inferno.
Ho dovuto - nella attuale fase del nostro discorso - fare una 'digressione' sul Limbo, argomento che approfondiremo solo in seguito, per completezza di comprensione delle mie spiegazioni sul destino dell'anima dopo la morte.
Per quanto comunque concerne la sorte delle anime dopo la Morte, perché non ascoltiamo ora direttamente Gesù che il 7 agosto del 1943 parlava a Maria Valtorta (i grassetti o le sottolineature sono sempre miei)?1
Dice Gesù:
«Si legge2 nel Libro: “Egli (l’empio) sarà condotto al sepolcro e veglierà tra la turba dei morti: gradito alla ghiaia di Cocito trascinerà dietro a sé tutti gli uomini e davanti a sé una turba innumerevole”.
L’umanità è tutta peccatrice. Una sola creatura non ha gustato, non dico l’amaro sapore, ma dico anche: l’amaro odore, del peccato. E fu Maria, la mia dolcissima Madre, Colei che non mi fece rimpiangere il Paradiso lasciato per divenire Carne fra voi a redimere la carne vostra, perché in Maria Io trovavo gli eterni candori e gli splendenti amori che sono in Cielo.
In Lei il Padre che la vezzeggiava come la Perfetta fra le creature, in Lei lo Spirito Santo che del suo Fuoco la penetrò per fare della Vergine la Madre, intorno a Lei le angeliche coorti adoranti la Trinità in una creatura.
Il seno di Maria! Il cuore di Maria! No. La mente più rapita in Dio non può scendere fin nel profondo, o innalzarsi sino al vertice di queste due perfezioni di purezza e d’amore. Io ve le illumino, le illumino ai più cari fra i cari. Ma solo quando sarete dove è la Scienza perfetta, allora capirete Maria.
L’umanità è tutta peccatrice. Ma vi è il peccatore unicamente peccatore, e vi è l’empio, ossia colui che porta il peccato ad una perfezione demoniaca. Poiché, nel Male, il Demonio sa raggiungere la perfezione, e i suoi discepoli più fidi non sono da meno del loro maestro.
Te l’ho già detto: "Lucifero si sforza ad imitare Iddio", nel male naturalmente.
Assume le forme, dirò così, di vita e di corte che ha avuto il Figlio di Dio.
Si atteggia a Cristo il demonio, e come Cristo ha apostoli e discepoli.
Fra di essi sceglierà il perfetto per farne l’Anticristo. Per ora siamo al periodo preparatorio dei precursori del medesimo. Questo ho già detto.
L’empio sarà condotto al sepolcro. È naturale. Tutti gli aiuti può dare Lucifero ai suoi prediletti, ai suoi fedeli, ai suoi schiavi, ma non l’immunità dalla Morte, perché solo Io sono Vita e ho vinto Io solo la Morte.
Perciò quando la somma del male commesso dall’empio è compiuta, Io do ordine alla Morte di prendere possesso di quella carne. Essa carne conosce perciò l’orrore del sepolcro. E per l’empio sarà vero sepolcro.
Per i buoni, per i redenti, per i perdonati non è tale, poiché credono e sanno in base alla fede. Esso è luogo dove il vestito mortale torna alla sua natura di polvere sprigionando lo spirito in attesa dell’ora in cui ciò che fu creato si riformerà per entrare nella gloria o nella dannazione con la perfezione di creazione che Dio creò per l’uomo: ossia con l’unione di uno spirito e una carne.
Spirito immortale come Dio suo Creatore e Padre, carne mortale come formata da un animale terreno re della terra, erede del Cielo, ma che troppo sovente preferisce la terra al Cielo ed è animale non perché dotato di “anima” ma perché vive non meno, e talora più, da bruto degli animali veri e propri.
Le anime, scisse dai corpi, hanno tre dimore. E le avranno sinché non ne rimarranno che due, dopo il Giudizio che non errerà.
I beati gioiscono immediatamente dell’eterno riposo.
I penanti attivamente compiono la loro espiazione pensando all’ora della liberazione in Dio.
I dannati si agitano nel rovello del bene perduto. No, che tanto meno trovano riposo nella loro terribile tortura, quanto più empi sono stati.
Ma l’Empio3, colui che con la sua empietà ha trascinato altri all’empietà e sospinto altri al peccato, (ecco gli uomini e le turbe di cui parla il Libro), sarà come una torre insonne in un mare di tempesta.
Davanti a sé la folla degli uccisi (nell’anima) da lui, dietro a sé il ricordo vivo dei tanti omicidi d’anime da lui commessi, e il rimorso, che non dà pace a chi uccide, dal giorno che Caino sparse il sangue del fratello4, lo flagellerà ben più atrocemente dei flagelli infernali.
Veglierà sul suo Delitto, che si avventò contro Dio nelle creature di Dio e che come belva infuriata portò strage nelle anime.
Tremendo avere davanti a sé la prova del malfatto! Castigo aggiunto ai castighi! Orrore senza numero come senza numero sono le colpe dell’Empio fra i peccatori.
Ma ora, Maria, a consolazione del tuo cuore che si accascia davanti a squarci di un altro mondo dove non regna l’Amore ma il Rigore di Dio, solleva lo spirito ascoltando questa parola tutta per te e per le anime come te.
Sai cosa rappresentano per Me i cuori dati all’Amore? Il mio Paradiso sulla terra. Siete voi che portate un pezzettino di cielo su questo povero mondo, e su quel pezzettino posa i piedi il Figlio di Dio per venire a trovare le sue delizie fra i figli del Padre.
Apri il cuore al tuo Gesù. E dàmmi il tuo cuore. Dàllo del tutto a Me. Lo voglio. Come Medico e Amico di spirito e di carne, come Sposo e Dio che ti ha scelta per la tua fede e il tuo audace sentimento di amore.»

1  Maria Valtorta: 'I Quaderni del 1943' - Dettato 7.8.1943 - Centro Editoriale Valtortiano
2 Si legge in Giobbe 21, 32-33.
3 N.d.R.: L'Empio con la E maiuscola è da intendere probabilmente come l'Empio per eccellenza, cioè l'Anticristo: un uomo in carne umana totalmente posseduto da Satana, come cita l'Apocalisse.
4  Gn 4,8.

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