NoviGL-09 - ilCATECUMENO.it

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09. La formazione delle 'Religioni': l'anima vede Dio nell'istante creativo. Ancora perfetta, non lesionata dal Peccato originale, essa comprende 'intuitivamente' ed istantaneamente la Verità e dopo essere stata infusa da Dio nell'embrione del concepito, ne conserva un ricordo inconscio, anche se vago. È così che nascono alcune religioni che sono relativamente 'giuste' se il ricordo inconscio viene dall'anima di uomini giusti, i quali - proprio perché 'giusti' e più vicini a Dio - 'ricordano' meglio di altri.
I nostri cari - se salvi in Paradiso o in Purgatorio - non li perdiamo perché - lo abbiamo già detto - la loro morte non è un annientamento ma un passaggio ad una dimora di pace che consentirà loro di essere vicino a noi, di pregare Dio per noi, di ispirarci e di aiutarci molto di più di quanto essi non avrebbero potuto fare in terra.
Infatti dopo la nostra morte - una volta salvi nella 'Luce' - liberati dal diaframma della carne umana che ci ottunde, acquisiamo nuovamente la nostra perfezione spirituale quale era prima che Dio insufflasse nell'embrione umano l'anima, testé creata.
Forti allora della nostra vicinanza a Dio e nell'Amore ritrovato, sapremo intercedere molto meglio.1
È ovvio che l'uomo che vive lontano dalla Fede tema la morte, non così però colui che di fede vive, poiché egli ha di fronte a sé una prospettiva di una vita felice eterna.
Se l'io dell'uomo teme la morte, il suo 'spirito' interiore, cioè il suo 'Subconscio che sarebbe meglio chiamare 'Superconscio', anela invece a ritornare alla propria Fonte.
Non è vero - come dicono scettici, agnostici ed atei - che gli uomini di tutte le latitudini credono in Dio perché sentirebbero il bisogno di un qualcosa di 'tranquillizzante', un 'ciuccio', che dia loro una prospettiva migliore che non sia la scomparsa del proprio 'io' nel nulla in seguito alla propria morte.
È vero invece che l'anima spirituale di tutti gli uomini conserva confusamente in sé una 'memoria' intuitiva del Dio che l'ha creata ed avverte in qualche modo dentro di sé che questo Dio meriti di essere adorato anche se essi - non illuminati dalla Grazia Santificante - lo fanno poi in maniera imperfetta.
Quando Dio crea infatti l'anima (prima dell'infusione nel concepito), in quell'attimo creativo infinitesimale essa - ancora perfetta, non lesionata dal Peccato originale, e quindi capace di comprendere istantaneamente in maniera intuitiva - 'vede' Dio, il suo Creatore e 'Padre', vede la Verità.
Una volta infusa nel corpo umano, anche se 'smemorata' poiché la carne farà velo, conserverà un ricordo inconscio del Dio e della Verità che lei aveva intravisto e compreso.
Le varie religioni nate nell'Antichità sono il risultato di questa memoria inconscia: ricordi vaghi, per uomini appunto privi della Grazia santificante, ricordi che però affiorano meglio negli uomini 'giusti' e in quanto tali umanamente più uniti a Dio, ricordi di quella Luce di Verità intravista, ricordi che si traducono appunto in 'religioni', ricordi - quelli del fondatore originario - che poi gli uomini successivi tendono ad 'accomodare' nei secoli secondo le loro culture e tradizioni.
Alcune religioni contengono insomma come delle 'scintille' di Verità intorno alla quale viene tuttavia avvolto umanamente un 'bozzolo' che in qualche modo la nasconde.
La Verità infatti - per definizione - non può essere molteplice, essa non può quindi che essere una sola.
L'ecumenismo inteso come un amalgama delle varie religioni - come tanti vorrebbero oggi - quanto alla Verità è un atroce inganno che mescola acque di colore diverso producendo un intruglio che con la Verità cristallina dell'Acqua di Fonte non ha più alcuna somiglianza né sapore.
È Gesù l'unico 'Uomo' al mondo che ha osato dire di essere Egli stesso Dio incarnato e che ci ha detto di essere - Lui - la Verità, la Via, la Vita, affinché seguendo i suoi insegnamenti diretti ci potessimo salvare più facilmente.


1 Maria Valtorta: 'Quadernetti' - SD 4 - C.E.V.
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