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07. Nuovi Cieli e Nuova Terra: un 'mondo' dove ritroveremo i nostri cari ed i nostri amici.
Possiamo valtortianamente concludere quindi che lo spirito - insufflato da Dio nell'embrione del concepito - è necessario non solo alla vita del corpo ma anche alla continuità della nostra vita dopo la morte del nostro corpo.
In definitiva nel caso dell'uomo, che come già detto è uno 'spirito in carne umana', 'morte' non significa la fine di tutto ed il dissolvimento nel nulla, ma 'trasmigrazione' dell'anima ad altre 'zone' diverse dalla Terra, siano esse Purgatorio, Inferno o Paradiso o... Limbo.
Gli uomini - quelli morti nello spirito a causa del peccato - grazie all'anima-animale rimasta in loro viva possono vivere in terra normalmente la loro vita materiale ma, una volta morto il corpo, a causa del loro spirito morto non potranno possedere la vera Vita, cioè Dio.
In sostanza noi abbiamo uno spirito che può 'morire' a causa del peccato - pur continuando l'uomo a vivere materialmente - ma tale spirito può in certo qual modo 'resuscitare' nel caso di un proprio pentimento e conseguente perdono ottenuto da Dio.
Coloro che - pur vivi dal punto di vista 'animale' - hanno lo spirito 'morto' a causa del peccato si possono definire - sempre valtortianamente parlando - come 'grandi morti' proprio perché - dopo la morte del corpo ed il relativo Giudizio particolare divino - per loro non ci sarà più alcuna resurrezione alla Vita che è Dio stesso: la loro non sarà una vita eterna, ma una morte eterna, di dannazione.
È bene ribadire ancora una volta con assoluta chiarezza questo concetto: mentre la morte degli animali è dissolvimento di tutto in atomi, elettroni, protoni, neutroni e così via, compresa la loro anima-animale, gli uomini - o se preferite gli spiriti in carne umana - sopravvivono nello spirito per trasmigrare in una 'società' migliore, in un altro 'mondo', diverso da quello in cui viviamo oggi, un 'mondo' dove l'essere stati onesti sarà riconosciuto come virtù degna di premio. L'anima-spirituale che abbandona il corpo umano ritorna in tale caso là da dove è venuta, cioè alla sua Fonte che è Dio.
In questa 'Nuova Terra' celeste gli uomini, stanchi della lunga battaglia nella vita terrena, vi trovano pace e felicità.
Se Dio ha infatti creato l'Universo, è ragionevole credere che lo abbia fatto per un fine del tutto eccezionale che dia un senso più compiuto alla Creazione in vista di quelli che alla fine del mondo vengono chiamati 'Nuovi cieli e nuova terra'.
Dell'esistenza di questo mondo 'lontano', come ho detto nella Introduzione, abbiamo del resto tante testimonianze in termini di apparizioni divine, di Gesù, di Maria SS., di Santi e di anime 'speciali' che - anche in terra - parlano con una sapienza che denota una impronta divina.

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