VoceALTA-066 - ilCATECUMENO.it

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VOCE NARRANTE ♫ SIMONA SERAFINI
5.5.2016 - (Prima parte di due)
066. L'anima, il suo male oscuro… e «l'uomo delinquente» di Cesare Lombroso
Non vi è persona che abbia occhi per vedere, orecchie per sentire e cervello per ragionare che non si renda conto della tremenda crisi di valori che questa nostra Umanità sta attraversando.
A costo di ripetermi ribadirò qui alcuni concetti che ho già avuto occasione di esplicitare nei miei scritti degli ultimi vent'anni.
Non si riesce oggi ad ascoltare un telegiornale senza esserne disgustati, non solo per i fatti tragici che vi vengono raccontati ma anche per una quasi forma di sadismo per come vengono commentati, come se una frenesia malata - sotto il pretesto della 'informazione' - prendesse gli stessi 'cronisti'.
Nelle fasce di massimo ascolto, poi, dilaga su tutti i canali una serie continua di telefilm con scene di violenza inaudita, oltre che di sessualità spinta.
Le televisioni puntano su questi temi sapendo evidentemente che essi sono graditi da una grande parte di pubblico che fa salire l'audience e quindi i finanziamenti procurati dalla pubblicità che interrompe peraltro la trama del telefilm ad ogni piè sospinto.
Dunque, riassumendo, sadici che proiettano e sadomasochisti che guardano.
Ho già avuto occasione di scrivere che negli ultimi sessanta anni vengono calcolati in oltre sessanta milioni i profughi che hanno dovuto lasciare le loro terre a causa delle guerre, come ancora oggi sta succedendo con emigrazioni bibliche verso l’Europa dal Nord Africa e dal Medio oriente.
Dal 1917 in poi sono stati conteggiati oltre 100 milioni di morti in guerre varie.
I dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità dicono che ogni anno in tutto il pianeta si fanno circa 50 milioni di aborti (cioè un miliardo negli ultimi venti anni), laddove la seconda guerra mondiale in sei anni fece 50 milioni di vittime.
Non parliamo poi dei 'punti caldi' e dei feroci conflitti in corso in ogni parte del mondo e soprattutto in Africa, tanti da non poterli nemmeno enumerare.
Quale è dunque il male oscuro che sta sempre più colpendo l'Umanità?
Dove è il decantato Progresso che è stato millantato dalla 'Intellighenzia' per decenni e decenni?
Dove è "l'homo naturaliter bonus" a suo tempo vagheggiato da Rousseau e Voltaire?
Possibile che sia la 'società' a rendere malvagio l'uomo nato 'bonus' o non piuttosto l'homo malus a rendere 'mala' la società stessa?
A cosa serve la pure tanto decantata Scienza se questa fabbrica bimbi in provetta, esperimenta modifiche del Dna umano per produrre come in una fabbrica 'uomini artificiali' nonché armi di distruzione di massa, mentre ideologie funeste - dopo aver declamato la 'morte di Dio' - spingono ora alla morte l'intero genere umano che pare assalito da una frenesia parossistica per farsi più male possibile?
Chi non riderebbe oggi se dicessi che tutto risale al Peccato originale e che la colpa di Adamo ci ha reso con il tempo - come un virus che dilaga sempre più - malato lo spirito e di riflesso anche la 'carne' perché una vita di peccato suscita sempre vizio e il vizio può produrre anche malattie fisiche?
Vediamo dunque se - trascurando il sorrisetto sardonico di qualcuno - potremmo avventurarci (e di questi tempi dire certe cose è certamente una 'avventura') a tentare una spiegazione sopra le righe che potrebbe 'scandalizzare' molti.
Il Peccato originale fu un peccato dello spirito, cioè della psiche di Adamo e – oltre alla perdita dei doni infusi da Dio in virtù della Grazia - provocò delle altre conseguenze negative sul piano psichico-spirituale, come ad esempio invidia, odio, egoismo, orgoglio, superbia.
Ma l’uomo non è solo ‘corpo’ e neppure solo ‘psiche’, anzi è un tutt’uno, cioè una unità psicosomatica dove ognuna delle due realtà interagisce con l’altra, come dimostrato ad esempio dalle cosiddette malattie psicosomatiche.
Il decadimento dello spirito provocò dunque il decadimento della salute del corpo, con una progressiva diminuzione – nei secoli - della durata della vita, ed un insorgere di sempre nuove malattie a causa dell’indebolimento delle difese immunitarie e del sistema endocrino.
Gli ulteriori peccati individuali dei discendenti di Adamo - peccati che Adamo ed Eva non avevano conosciuto, come ad esempio l’omicidio da parte di Caino a danno di Abele – hanno aggravato ancora più le tare psicofisiche dell’uomo, imbruttendolo persino sul piano estetico.
Gesù - venuto sulla terra per riaprirci, grazie ai meriti del suo Sacrificio, il Regno dei Cieli fino ad allora rimasto precluso all’uomo a causa del Peccato originale e per insegnarci a combattere i nostri peccati individuali - ci consente di avere non solo la salute spirituale, che produce la salvezza dell’anima, ma - se assecondato - crea potenzialmente in prospettiva, nei tempi successivi, i presupposti di un miglioramento della salute fisica, altrimenti destinata - a causa del permanere di una mentalità di peccato ed in forza dell’interazione psicosomatica - a peggiorare ulteriormente.
L’uomo dopo il Peccato originale, da essere spirituale dotato di carne, divenne ‘carne’ dotata di spirito, ma uno ‘spirito’ ridotto a livello embrionale.
Il Messia è venuto dunque sulla terra a reinsegnare all’uomo carnale, abbrutito dalla ‘malattia’, quale è stata la sua origine spirituale, il perché della sua attuale situazione di decadimento dovuta al peccato, non solo quello di origine dei progenitori ma il peccato personale di cui l’uomo odierno vive impastato, e ad insegnargli come risalire la china, ritornando ad essere uomo spirituale.
Bisogna quindi avere la buona volontà di credere, di migliorare, di volere la ‘salute’ (sia spirituale che fisica) perché questa verrà È su questi concetti che vi invito quindi a meditare.
Il noto teologo tedesco Rudolph Bultmann, padre della demitizzazione dei vangeli,  aveva testualmente scritto: ‘L’uomo moderno, che vive nel mondo della scienza e della tecnica, non può comprendere - poiché egli conosce la colpa solo come atto di responsabilità - come, a seguito della colpa di un suo antenato, egli sia condannato ad essere schiavo di un destino di morte che invece è proprio di ogni essere vivente in natura. Il peccato originale è per lui un concetto immorale e insostenibile’.
Il peccato originale è dunque per Bultmann un concetto ‘immorale e insostenibile’.
Ma Bultmann sbaglia dicendo che l’uomo moderno – e quindi anche egli stesso - non può comprendere come, conoscendo la colpa solo come atto di responsabilità, egli possa essere condannato ad essere schiavo di un destino di morte.
Bultmann sbaglia perché all’uomo 'moderno' basterebbe spiegare che non bisogna confondere il concetto di Colpa con quello delle ‘conseguenze’ della colpa, cioè la causa con l’effetto.
I discendenti di Adamo ed Eva, come noi, non furono ‘condannati’ da un Dio ingiusto a subire un ‘destino di morte’ per una colpa che era in loro inesistente perché non ne avevano avuto alcuna responsabilità, ma furono piuttosto ‘condannati’ dai loro progenitori a subire le ‘conseguenze’ del proprio comportamento.
La realtà che ci circonda, la realtà che contraddistingue la storia intera dell’Umanità, è piena delle conseguenze delle colpe dei genitori sui figli, conseguenze che rappresentano l’eredità più pesante che ogni generazione riceve dalla precedente e lascia alla successiva.
E nessuno si sogna – se non magari sul piano accademico – di mettere sul banco degli accusati i propri genitori, come sicuramente ci dovremmo finire noi rispetto ai nostri figli, né tantomeno di mettere sotto accusa Dio.
Non è un Dio ingiusto, quello che ci ha condannato, ma siamo noi che subiamo le conseguenze delle colpe dei nostri genitori come i nostri figli subiranno le conseguenze delle nostre.
La prima Colpa che privò l’uomo dell’aiuto di Dio, non fu voluta da Dio – che, anzi, tutto aveva dato all’uomo e lo aveva anche messo in guardia – ma dall’uomo chelibero grazie al 'libero arbitrio'aveva voluto essere come Dio attingendo al 'frutto' della conoscenza dell’Albero del Bene e del Male, come fa anche oggi attingendo al 'frutto' della Scienza non illuminata dalla Sapienza.
La Colpa dei due progenitori, insomma, comportò delle conseguenze, alla stessa stregua di come le potrebbero portare gli atti di due genitori odierni che – contratte per imprudenza certe malattie – possono poi trovarsi nella situazione di trasmetterle È con i progenitori che dunque ce la dovremmo prendere, a meno che non pretendessimo che Dio avrebbe ‘dovuto’ impedirci di sbagliare, legando cioè la nostra volontà.
Ma Dio è egli stesso ‘Dio di libertà’, e all’uomo - riflesso del suo Spirito - Egli ha dato la piena libertà, come la diede anche agli Angeli, una parte dei quali – al seguito di Lucifero – sbagliarono.
È infatti nella libertà – oltre che nello spirito - che sta la dignità dell’Uomo, e un uomo senza libertà è come un automa, una macchina che non avrebbe demerito ma neanche il merito di guadagnarsi una vita eterna di incommensurabile felicità.
E allora Bultmann?
E i ‘nipotini’ di Bultmann?
Bultmann, pur uomo di scienza e di tecnica, non riusciva a cogliere la logica ‘tecnico-scientifica’ delle conseguenze subite dai discendenti in seguito alla procreazione, aggravatesi di generazione in generazione.
E allora svilupperò ora meglio in chiave ‘tecnico-scientifica’ quel concetto sopra espresso per cui ‘la colpa del Peccato fa malati nello spirito e nel corpo di riflesso’, e di come sia possibile – indipendentemente da considerazioni morali – che le conseguenze del Peccato si trasmettano ai discendenti che di quel Peccato non hanno avuto alcuna colpa e responsabilità.
Il Peccato originale – come abbiamo accennato più sopra - fu un peccato di disubbidienza a Dio, di orgoglio e di superbia.
Tale fu infatti il significato profondo insito nel gesto con cui Eva decise di ignorare quell’unico divieto dato da Dio ai primi due - che sulla terra avevano tutto, soprattutto Dio - di non cogliere il simbolico frutto dell’Albero della conoscenza del Bene e del Male.
Si trattò dunque di un peccato di mente, e cioè ‘spirituale’.
Il peccato ruppe il rapporto idilliaco fra l’uomo e Dio e l’uomo – insieme all’amicizia di Dio - ne perse anche i doni eccelsi che lo rendevano perfetto, spiritualmente, intellettivamente e fisicamente, cioè praticamente ‘immortale’.
Il Peccato agì come una sorta di micidiale virus spirituale che dopo la prima incubazione produce effetti sempre più devastanti quanto più la sua azione procede nel tempo.
E l’uomo divenne infatti – sia nello spirito come nel corpo – sempre più degradato, come lo diventerebbe oggi sempre più a causa del diffondersi di una grave malattia, all'inizio solo sintomatica ma poi sempre più corrompente.
Caino aveva ereditato per via genetica le conseguenze di ‘contagio’ del primo Peccato compiuto dai due progenitori, con l’aggravante dello sviluppo di egoismo, invidia, odio, orgoglio e superbia che ne erano scaturite, qualità germogliate in lui come polloni vigorosi dal ceppo del genitori.
Se infatti Adamo ed Eva avevano peccato solo nel ramo dell’Amore verso Dio, Caino - assassinando suo fratello Abele – aveva peccato anche contro l’altro ramo dell’Amore, quello verso il prossimo, portando così alla 'perfezione' il peccato dei primi due progenitori.
Da allora per i discendenti di Adamo ed Eva fu una progressiva caduta di cui l’Umanità non ha ancora toccato il fondo.
Questo concetto che vi ho spiegato della evoluzione discendente dell’uomo potrebbe anche stupire e certamente farebbe imbestialire i ‘razionalisti-materialisti-evoluzionisti’ che non si offendono nel vantare per se stessi una discendenza da una bestia ma si offendono se diciamo che – ‘bestie’ - rischiamo di questo passo di diventarlo di nuovo alla fine della evoluzione ‘ascendente’ che essi hanno immaginato per noi.
I ‘sacerdoti’ della teoria evoluzionista contestano il racconto della Genesi biblica, negano la creazione dell’uomo e degli altri esseri viventi da parte di Dio e, fra i tanti luoghi comuni senza alcuna prova scientifica che essi hanno propagandato, sostengono che l’uomo – partito dal protozoo, forma vivente unicellulare nata da sola dalla materia e da sola datasi la vita - si sia evoluto di animale in animale in meglio, secondo una logica di evoluzione ascendente progressiva.
Ma secondo le teorie dei Premi Nobel attuali, specializzati in Fisica Moderna e Cosmogonia, anche l’universo – dal Big Bang iniziale – avrebbe cominciato ad ‘evolversi’ ed espandersi salvo poi ipotizzare, raggiunto un certo sviluppo, un collasso od una successiva contrazione con una involuzione che lo riporterà gradatamente al caos iniziale.
Questo per dire che ‘evoluzione’ non significa necessariamente miglioramento, ma anche peggioramento, cioè evoluzione negativa.
E per certi versi così è stato anche per l’evoluzione dell’uomo, dopo il Peccato.
L’uomo era ed è un essere ‘spirituale’ e - da essere spirituale, dopo la caduta - ad un certo punto ha cominciato ad evolversi negativamente e ora – se non vi sarà qualche fattore straordinario – l’Umanità è in marcia verso il 'collasso', cioé l’autodistruzione spirituale: basta guardare - come ho detto più sopra - come sta andando il mondo.
Se si fa eccezione per il singolo e per le minoranze (perché il singolo sempre può autonomamente elevarsi se lo vuole) e se ragioniamo su un piano più generale, ci accorgiamo che la apparente evoluzione positiva dell’Umanità è solo ‘tecnologica’ e scientifica, una evoluzione del sapere, cioè culturale.
Migliora a livello mondiale anche la qualità della vita, ma solo per i relativamente pochi che se lo possono permettere, mentre peggiora invece per gli altri dei paesi cosiddetti sottosviluppati che - con una aspettativa di vita media molto bassa - muoiono di malattie, di fame e di stenti e si nutrono di odio verso quelli che hanno tutto e che  appaiono ai loro occhi come sfruttatori e ladri delle risorse del creato.
Come ho già detto, guerre e rivoluzioni, con stermini di massa si succedono senza posa in tutti i punti del globo.
Anziché combattere la fame con un migliore utilizzo e distribuzione delle risorse si cerca – per egoismo - di combatterla pianificando con l’aiuto delle Nazioni Unite la politica delle nascite, in pratica diffondendo una cultura di morte con aborti di massa.
Dal punto di vista spirituale – sempre su di un piano generale, ed esclusi quindi i casi individuali - c’è dunque stato un generale peggioramento perché la ferocia bruta degli uomini antichi non si è attutita grazie alla nostra 'civiltà', ma si è anzi raffinata.
Una volta si uccideva con le lance e con le spade, e gli uomini morivano con scorrimento di sangue a centinaia e anche a migliaia.
Oggi si uccide invece premendo un bottone dietro ad una consolle di computer dove con un 'drone' distante migliaia di chilometri si può sparare un missile, oppure sganciando o lanciando una 'asettica' bomba atomica, con gli uomini che non sono più trafitti truculentemente da una spada ma muoiono bruciati vivi a centinaia di migliaia per volta, come a Hiroshima e Nagasaki, oppure muoiono cadendo a mucchi uno sull’altro con la guerra chimica e batteriologica.
Cento milioni di morti nel ventesimo secolo!
Gli uomini attuali non solo sono fisicamente più deboli di quelli antichi, ma spiritualmente sono pure peggiorati. Evoluzione ascendente, dunque?
Nella prossima seconda parte di questo mio 'Pensiero a voce alta' approfondirò l'argomento parlando dell'uomo delinquente di Cesare Lombroso.

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