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(M.Valtorta: 'Lezioni sull'Epistola di Paolo ai Romani', 29.10.50, pagg. 267/272)
- Centro Editoriale Valtortiano -
92. Il peccato e la condanna di Israele.
Ripensando alle ultime spiegazioni mi dico che ora tutto è chiaro.
Dio è 'Dio' di tutti, non solo dei cristiani, ed è 'buono' con tutti, anche con i non cristiani, anzi sopratutto con i non cristiani che saranno giudicati con molta più misericordia che non quei cristiani che non abbiano saputo far tesoro  del fatto di essere nati nella religione 'giusta'.
Anzi, se penso a me stesso e mi guardo intorno, cioè se guardo intorno i 'cristiani' come me, mi dico che c'è poco da stare allegri...
Faccio però una riflessione.
Quello cristiano è sopratutto il mondo  di cultura europea od occidentale, e questo  mondo  ha sviluppato e diffuso - da circa duecento anni - una cultura positivista e razionalista che ha conculcato i valori dello spirito ed ha prodotto materialismo, edonismo  e ateismo.
Noi però, siamo  oggi un poco  delle 'vittime' di questa cultura della quale siamo imbevuti ma nella quale siamo nati e siamo stati allevati. Finisce così che noi, figli di questa cultura, indottrinati in questa cultura fin dall'infanzia, ne pagheremo maggiormente le conseguenze, proprio perchè 'cristiani'.
È un poco come Israele, anzi il popolo ebraico, che pagò e paga ancora oggi le conseguenze di quello che han fatto i suoi 'padri'.
Questo veramente non mi sembra 'giusto'!
Luce:
Il  peccato e la condanna di Israele.
Ti capiterà più volte di parlare del peccato di Israele e della sua condanna, a molti non parendo giusta quella dei discendenti.
Ma, come ingiusta pare quella dei discendenti di Adamo ma 'giusta' fu (perchè pur incolpevoli essi ne portarono le conseguenze, per cui non colpa d'origine fu ma piuttosto conseguenza della Colpa, conseguenza provocata dai 'Primi': come le malattie ereditarie dei figli sono conseguenza della trasmissione dei 'geni' da parte dei genitori) così fu per Israele.
La Nazione, politicamente, paga le conseguenze morali, rispetto al resto dell'Umanità, provocate dalla colpa dei padri politici: responsabili di deicidio.
Infatti i 'padri', che padri non furono, non vollero riconoscere il Cristo.
Essi, i capi ( chè sacerdoti, farisei, scribi erano i 'capi' politici di una nazione organizzata su base religiosa) si erano per primi allontanati - nei secoli - dalla Legge di Dio, ed il popolo li aveva seguiti, non praticando la legge mosaica che - per una nazione del genere, preparata per secoli e secoli al ruolo di popolo 'eletto' da Dio - era molto più di una 'legge' : era la Legge di Dio.
Non praticandola essi sapevano di respingere non legge d' uomo ma Legge di Dio.
Essi ne praticavano solo l'esteriorità, cioè quel tanto che bastava ad apparire santi per mantenersi degni del 'Potere'.
Orgoglio, superbia ed avarizia spirituale, dalla quale ultima deriva quella naturale, furono dunque non solo la 'causa' del deicidio ma, prima ancora, la conseguenza e causa nello stesso tempo del loro progressivo precedente allontanamento da Dio.
E allora, quando venne il Cristo, non poterono riconoscerlo, nonostante conoscessero le Scritture, perchè non più illuminati dallo Spirito che non era più in loro.
Orgoglio e superbia postulavano per loro senso del potere, innanzitutto politico, e quindi avevano finito per aspettarsi un Messia di guerra, un Messia d' odio, l'odio che avevano nei cuori per tutti i popoli che li avevano sottomessi.
E quando sentirono di un Messia, e poi lo videro, che parlava non d'odio, non di 'potere' ma di amore, essi lo ripudiarono perchè professava una dottrina che era estranea al loro cuore e che essi quindi ripudiavano, l'Amore predicato essendo anche l'antitesi della avarizia spirituale che, come quella materiale, è mancanza di 'carità', cioè sempre di Amore.
E il popolo, come sempre, il 'gregge' subì le conseguenze delle colpe dei suoi 'pastori', come i figli spesso subiscono le colpe dei padri.
Ed  Israele-popolo fu trascinato nella maledizione che avevano invoicato i deicidi, i 'pastori', chiedendo che il Sangue del Cristo ricadesse pure sui loro figli: vera provocazione, bestemmia satanica contro Dio.
Ed il Sangue ricadde, perchè i peccati contro lo Spirito Santo - e quello fu un gravissimo peccato contro l'Amore, il Deicidio - non vengono perdonati.
Ma il popolo, non il popolo inteso come 'nazione'  ma il popolo dei 'giusti', quello non pagò se non per espiare le 'proprie' colpe individuali e guadagnarsi ancor più merito in Cielo.
Perchè sempre, sempre, sempre ti devi sforzare di valutare quanto succede sulla terra nella prospettiva del Cielo perchè altrimenti la mia Dottrina non ha senso soprannaturale ma solo 'morale'.
La mia non è dottrina morale di legge morale: è dottrina soprannaturale di Legge di Dio.
Dunque i 'giusti' di Israele verranno premiati indipendentemente dalle colpe dei 'padri'.
Ma la 'Nazione', da tutti per opposte ragioni e convenienze combattuta, verrà perdonata - in quanto 'nazione'- quando - in quanto 'nazione' - sarà pentita e mi riconoscerà.
E sarà allora, dopo di allora, che Io potrò mettere la parola 'Fine' alla storia dell'Umanità, perchè anche l'ultima mia 'pecora', quella del mio popolo eletto che era stata anche la prima, sarà ritornata all'ovile come il figliol prodigo alla casa.
Allora sì che potrò veramente bandire anche per lei feste, suoni e canti, chiudere le porte dell'Inferno, aprire per tutti i 'giusti' del Mondo quelle del Paradiso perchè la felicità in tutti sia eterna: in Dio.

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