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(M.Valtorta: 'Libro di Azaria',  Dettato 28.4.46, pagg. 80/90)
- Centro Editoriale Valtortiano -
55. Perduta la Fede, ovvero la stessa sgretolata dal razionalismo, l'uomo non riesce più a credere nell'Onnipotenza di Dio.
Sempre a proposito di Fede. Leggo qui un capitolo del Libro di Azaria dove l'Angelo Custode della mistica affronta, per ammaestrarla, il tema della Fede e degli eterni 'perchè' che si pongono coloro che, non avendo fede, vogliono ragionare anche nelle cose dello spirito come si fa per quelle della materia (nonostante le prime attengano alla Sapienza e le seconde alla scienza, le prime siano soprannaturali mentre le seconde sono umane) pretendendo di sviscerare con ragionamenti di ordine scientifico dei fatti che invece appartengono al mondo dello spirito. Ma - dice Azaria – il 'credente', a dispetto di qualsiasi ragionamento che lo voglia capziosamente convincere del contrario, ‘sa’ che  l'Aldilà esiste, che Dio esiste, e ciò perchè la fede gli da una 'vista' soprannaturale che gli fa avere questa certezza.
Luce:
Perduta la Fede, oppure avendo avuta la stessa sgretolata dal razionalismo, l'uomo non riesce più a credere nell'Onnipotenza di Dio, nei miracoli, nel cristianesimo, ed allora cade nel materialismo 'sensuale' e 'spirituale'.
Allora l'uomo si stacca da Dio ed inizia la sua discesa.
Ma poichè la Fede è un dono, l'uomo ha sempre la possibilità di chiederla a Dio.
E se la chiede con insistenza, con 'buona volontà', Dio esaudisce il suo figlio, lo accontenta, gli da la Fede e - grazie ad essa - gli consente di ripercorrere il cammino inverso per avvicinarsi a Dio.
Resta così ancora una volta dimostrata l'importanza dell'annuncio angelico a Betlemme: 'Beati gli uomini di Buona Volontà', perchè - grazie alla volontà libera e propria di aver fede - di essi sarà il Regno dei Cieli.

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