RiPAR-038 - ilCATECUMENO.it

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38. L'Anima, splendida creazione di Dio.
Sono giorni e giorni che rimugino dentro di me intorno all'anima.
C'è o non c'è ? Fantasia o realtà ? Aspirazione o illusione ?
La prima volta che mi posi questi quesiti fu oltre venticinque anni fa.    
Fino ad allora il problema non me lo ero mai posto.
Sulla sopravvivenza oltre la morte avevo dei sani dubbi, dell'Aldilà avevo solo il ricordo di quelle storie infantili che parlano di spiriti e di fantasmi.
Poi, un giorno, un gruppo di amici mi invitò a partecipare ad una 'seduta' spiritica.
Ero a dire il vero un pò riluttante perchè - confesso - avevo un pizzico di superstizioso timore ,  ma una mia amica insisteva e raccontava di aver parlato - tavolino a tre gambe alla mano - con il proprio papà morto  durante la seconda guerra mondiale quando lei aveva pochissimi anni.
Un'altra amica sosteneva di aver parlato con una sua giovane collega (eravamo tutti 'giovani' a quel tempo...) che era morta in un incidente d'auto...
Insomma, per farla breve, una sera - la mia prima moglie ed io - ci ritrovammo a casa di amici, una decina in tutto, a far 'catena' con le mani posate e collegate a contatto, intorno e sopra un tavolo a tre gambe.
Avevo dentro di me un misto di sospetto e di apprensione che cercavo di non far trasparire mascherandolo sotto un aspetto di noncuranza.
Seduti intorno al tavolo, dopo un paio di minuti di silenzio concentrato, luci un po' più basse, il tavolo - un tavolo piuttosto pesante, diciamo una cinquantina di chili - si alza lentamente da un lato e poi ricade pesantemente con un tonfo secco e sordo.
Mi sento rizzare i peli sulle braccia e mi sento come percorso da una corrente elettrica.
Ci siamo, mi dico con il cuore stretto. E alla classica domanda 'Chi sei?', fatta da un amico già 'esperto', inizia uno strano 'dialogo' dove ad ogni domanda fatta dal 'conduttore' giunge una risposta a suon di 'colpi', dove un colpo solo significa: 'sì', due colpi : 'no', e dove ad ogni colpo in successione corrisponde una lettera dell'alfabeto.
Un colpo per la 'a', due colpi per la 'b' e così via.
Quando si crede di aver intuito il resto della parola o il senso della frase che la sconosciuta 'entità' vuole comunicare, il conduttore della seduta spiritica pronuncia interamente la parola in questione o il 'concetto' e ‘l'altro’ risponde con un colpo o con due colpi a seconda che sia un 'sì' o un 'no'. Uno del gruppo, poi, annota diligentemente su un foglio di carta il numero dei colpi e quindi tutte le parole che vengono dette.
Inutile dire che ad un certo punto cominciai a guardare attentamente i ...'commensali' cercando di capire  dalle loro facce chi di loro facesse il 'furbo' e facesse muovere con le gambe il tavolo da sotto, posto che le mani le avevamo tutti ben in evidenza sopra il tavolo.
Poteva qualcuno premere con le mani da un lato per farlo alzare dall'altro?
O viceversa farlo alzare con le ginocchia da un lato?
No, assolutamente escluso. Dunque il trucco non era quello.
Ma poi, mi dicevo, i movimenti erano così secchi, così violenti, così improvvisi da far escludere qualsiasi intervento 'umano' da parte di uno dei presenti.
Certo mi ero anche chiesto se qualcuno dei presenti - magari dotato di qualche facoltà 'medianica' o paranormale, non lo avesse potuto far muovere con la forza del 'pensiero'.
Ma la cosa più strana è che, dai dialoghi che si intrecciavano, il misterioso 'interlocutore', specie se parente, mostrava di conoscere perfettamente  i particolari della nostra vita, segreti, conosciuti da noi e assolutamente non dagli altri presenti.
Inoltre l'interlocutore rispondeva anche a domande puramente mentali che uno di noi poteva rivolgergli in segreto.
Già allora avevo una certa cultura minima di parapsicologia, e quindi non avevo trascurato tentativi di spiegazione attribuendo il tutto a fenomeni inconsci di tipo telecinetico, o a fenomeni telepatici e di chiaroveggenza.
Rimane però il fatto che questa fu una esperienza  notevole, che divenne però sconvolgente in una delle sedute successive quando - di fronte ad uno del gruppo che non partecipava ma passeggiava ghignandosela ed irridendo l'entità che si manifestava - ci fu una 'manifestazione' del tavolo con colpi violenti, non si riusciva a tenerlo, e con 'parole' rivolte allo 'scettico' che mi sembrarono agghiaccianti, da parte di una 'entità' che si fece chiaramente intendere come 'malefica' e che ridusse lo 'scettico' bianco come uno straccio, e noi - credo - come lui.
Gli amici non mancarono pure di insegnarmi come si poteva entrare in 'comunicazione' anche  mediante un semplice bicchiere capovolto sul quale, insieme ad altre due o tre persone, si teneva poggiata la punta di un dito.
Il bicchiere - posato su un tavolo sopra una sorta di 'mappa' circolare con indicate le varie lettere dell'alfabeto - scivolava via (senza che nessuno lo 'spingesse', anche questo l'avevo controllato) verso le lettere che dovevano comporre le parole di risposta delle 'entità'.
Qualche volta erano 'anime' di parenti, altre volte anime di persone 'ignote' che chiedevano di 'informare' qualche loro parente o conoscente. Talvolta erano persone che parlavano in lingue straniere. Inoltre arrivavano quelli che in gergo vengono chiamati 'spiriti burloni', perchè tendono a scherzare, e infine dei soggetti che si presentavano  e si 'qualificavano' come 'spiriti guida' di uno o dell'altro di noi.
Insomma, superato il primo periodo di curiosità ne imparai abbastanza per capire che - almeno relativamente alle esperienze di cui ero stato testimone ed attore - non vi era alcun trucco 'materiale' nè di illusionismo.
Conclusi pure che cause suggestive o paranormali non si potevano certo escludere, ma che era bene girare alla larga da tutto ciò perchè avvertivo un senso di oscura 'pericolosità' che non riuscivo a definire.
Vi sarebbe stato inoltre il rischio 'psicologico' di trovarsi a vivere - come intuivo già in qualcuno dei presenti che evidentemente seguivano queste 'pratiche' da lungo tempo - in un clima di 'irrealtà' che avrebbe potuto produrre conseguenze negative in soggetti impressionabili o psico-labili. portando magari a forme di dissociazione della personalità.
Bene, quell'esperienza - sia pur breve - di tanti anni fa, poi virtualmente dimenticata, mi aveva colpito.
Per la prima volta cominciai infatti a chiedermi se 'veramente' non esistesse un 'aldilà', se le anime davvero sopravvivessero, andassero in paradiso o si dannassero.
Vent' anni dopo, in un' età più matura, quando le esperienze mi avevano fatto toccare con mano i problemi della vita ... e della morte, decisi di approfondire  il tema dell'anima ma - da buon agnostico - rifiutai la risposta 'religiosa'.
Mi tuffai nello studio della parapsicologia, della psicanalisi ed in genere della psicologia dell'inconscio, dello spiritismo (non già però in termini di nuove esperienze pratiche perchè mi erano più che bastate quelle di vent'anni prima) quanto invece nello studio della filosofia spiritica così come trattata nell'opera di Allan Kardek che, vissuto a metà ottocento, è considerato il 'padre' dello spiritismo moderno.
Lo 'spiritismo' di A. Kardek, è una sorta di dottrina che veniva comunicata da 'anime' o comunque 'entità' che si manifestavano nel corso di sedute spiritiche che il Kardec organizzava facendo ricorso a potenti 'medium', con la partecipazione anche di importanti personaggi pubblici  che, per il loro 'prestigio' sociale',  potessero poi confermare e 'accreditare' quanto essi sentivano e vedevano.
Ma nonostante tutti questi miei studi il problema dell'anima rimase per me sempre un mistero.
Ripeto che io 'rifiutavo' l'approccio religioso, cioè della dottrina cristiana, ritendolo 'dogmatico' se non addirittura 'interessato' a sostener l'esistenza dell'anima per giustificare la stessa religione.
Infatti, questo problema, quello dell'esistenza dell'anima - che ha interessato i filosofi e pensatori fin dall'antichità - e quello della sua sopravvivenza dopo la morte è fondamentale, come quello dell'esistenza di Dio.
Se l'anima esiste, se sopravvive, succederà ben 'qualcosa' dall'altra parte, no? E che cosa?
Il problema dell'anima, specie dopo la morte della mia prima moglie, divenne per me 'il problema', anche perchè, oltre a interrogarmi sulla 'mia' morte, mi chiedevo se 'lei' l'avrei mai più rivista. E  se sì, dove?  
E allora leggevo e studiavo di tutto perchè - mi dicevo - se avessi trovato qualcosa di 'convincente' sulla reale esistenza ed immortalità dell'anima avrebbe dovuto acquistare un senso diverso anche il concetto che io mi ero fatto di Dio - che non era il concetto del 'Dio' dei cristiani, tanto per capirci - e si sarebbe a quel punto posto anche il problema di un mio diverso approccio ai problemi esistenziali.
Quello dell'anima era un pò lo stesso problema dell'origine dell'uomo: se non era vero che Dio aveva creato l'uomo come diceva la Bibbia, se l'uomo discendeva da un quadrumane, perchè mai avrei dovuto credere a tutte quelle cose che dice la nostra religione, anima e vita immortale in testa per non parlare dell'amor di prossimo?
Per 'vivere' sarebbe bastato che mi comportassi bene, tanto da non andare in galera e conservare un regime di buon vicinato con il mio 'prossimo', così…, per vivere tutti un pò meglio e rilassati. Rendo l'idea?
Sull'origine dell'uomo – dopo le spiegazoni della mia Luce - ora sono un pò più convinto, non tanto nel senso che creda con assoluta certezza che discendiamo da Adamo ed Eva quanto, almeno questo, che non discendiamo da una scimmia.
E ancora adesso, nonostante tutto quello che ho letto, l'anima continua ad essere per me un mistero, dal punto di vista di una spiegazione razionale, e sento che fino a quando non sarò riuscito in qualche modo a chiarirlo, a capire 'praticamente' che 'cosa' è, non farò passi in avanti sulla strada di una maggior consapevolezza spirituale.
La spiritualità, o  meglio la fede, è abbandono. Ma io non riesco ad 'abbandonarmi'. Ho bisogno di 'capire', io. L'abbandono, poi, mi fa addirittura paura...
Luce:
L'Anima. Splendida creazione di Dio.
Splendido regalo fatto da Dio all'uomo per elevarlo dal rango di 'bruto' a quello di essere spirituale.
L'Anima, da sempre intuita dall'uomo, da sempre studiata.
Basta guardare dentro se stessi, per scoprirla.
Essa è una cosa semplice e complessa, e non può essere pienamente colta dalla ragione umana che trova difficoltà a valutare il soprannaturale avendo come parametro il naturale.
Ma grosso modo, per capirci, essa corrisponde alla 'Psiche' - come ti avevo detto - intesa nella accezione più ampia del termine.
Si potrebbe dire che l'Anima viene data all'uomo in 'potenza': è un 'germe' infinitesimale che si deve sviluppare nel 'terreno' propizio. Questo terreno è l'uomo. L'Anima si svilupperà quindi di pari passo con lo sviluppo mentale dell'uomo.
È l'anima che è dotata di libero arbitrio. È l'anima che è 'intelligente' e, man mano che il bimbo cresce seguendo l'armonico sviluppo che Dio ha previsto per l'uomo, anche l'anima 'cresce': acquista la coscienza critica, attraverso il dono dell'intelletto impara a discernere il bene dal male, attraverso il libero arbitrio impara a scegliere il bene o il male.
Essa sceglie, decide e - sulla base di quanto essa fa - essa conquista la felicità eterna o la condanna eterna.
Quindi l'anima può ben corrispondere - sempre per capirci - al proprio 'Io' razionale con le sue pulsioni e le sue contraddizioni.
Certo, vi è una 'parte' dell'anima: il 'subconscio' che presiede al funzionamento del corpo umano e ad altre funzioni che non  è bene conoscere.
Anche in questo caso il frutto dell'albero del bene e del male sarebbe pericoloso per la salute dell'uomo che non ha ancora la Sapienza sufficiente - e non parlo della 'scienza' - per gustarlo senza pericolo. Conoscere troppo il subconscio potrebbe ad esempio portare l'uomo-bambino - questo essere che 'gioca' con le cose più pericolose, con i mezzi più distruttivi - a giocare pericolosamente con la manipolazione dell'individuo, mettendone a rischio la sua libertà.
L'anima, dunque, rappresenta la vera realtà dell'uomo, che dovrebbe essere più entità 'spirituale' che animale.
E l'uomo infatti è 'spirito', in vesti umane. Come Gesù fu Dio, in vesti umane. Solo accettando questa dimensione come vera l'uomo può accettare la legge di Dio ed uniformarsi ad essa.
Lavora dunque su te stesso e saprai che lavorerai per rendere più bella la tua anima la quale - alla fine - sarà nè più nè meno di come tu l'avrai voluta.
'Ognuno è arbitro di se stesso'..., 'Conosci te stesso'...
I Latini avevano già intuito alcune cose.
Ora che ti ho aiutato a migliorare il rapporto con la tua anima, colloquia con lei. Anche lei vuole parlare con il tuo 'Io' più pervicace.
Anche il tuo 'Io' appartiene alla sfera della 'Psiche' e quindi è una 'faccia' di quel 'poliedro' che si chiama 'Anima': ho detto 'poliedro', ricordalo. Perchè l'anima ha più... 'anime' o,  se preferisci,  più 'facce'.
Chiamale spirito, subconscio, superconscio , o come vuoi, ma sono più faccie con funzioni diverse.
Dove risieda non è importante, questa sarebbe 'scienza' ma non 'Sapienza'.
A te basti sapere che è dentro di te, anzi, che essa è 'Te'.
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