RiPAR-009 - ilCATECUMENO.it

Vai ai contenuti
(Sac. Dolindo Ruotolo: 'La Sacra Scrittura', Vol. I Genesi, Cap. 1.2) Gravina di Puglia - Seminario vescovile - 1937
9. Dal Nulla Dio creò l'universo... e tutto, proprio tutto, si spiega alla Luce di Dio e del Progetto creativo di Dio.
È un po' di tempo che mi sto leggendo, a «spizzichi e bocconi», l'opera enciclopedica sulla Sacra Scrittura scritta da questo sacerdote in odor di santità che si chiama Dolindo (che significa «dolore») Ruotolo.
Ho letto anche la sua autobiografia in due volumi. Roba da far rabbrividire. Incredibile come certe persone abbiano sofferto sin dall'infanzia, in tutte le maniere.
Incredibile che lui fin da giovanissimo avesse chiesto a Gesù il dono del «dolore».
Dono? «Dono» ? Sono queste le cose che mi spaventano in questi mistici, e anche nella religione cristiana.
Ci fu peraltro un periodo della sua vita (1882/1970) in cui fu anche avversato  da quel terribile organo inquisitore della Chiesa che era il Sant'Offizio, e che - prima che egli venisse 'riabilitato' - costituì ,  anche per la conseguente  messa all' Indice della sua opera,  la sua 'croce' principale, ben più importante degli stenti che pur non gli mancarono a causa della vita in miseria che condusse.
Questo sacerdote racconta che da ragazzo, chierico quattordicenne,  stentava a capire e a studiare, avendo fatto tre volte la prima ginnasiale,  e allora - recitando con altri chierici il 'Rosario' e guardando un'immagine della Madonna appoggiata davanti a lui su un libro - le disse: «O mia dolce Mamma, se mi vuoi Sacerdote dammi l' intelligenza, perchè lo vedi che sono un cretino».
Egli - racconta  Dolindo Ruotolo nella sua Autobiografia - si assopì  finchè l'immaginetta - forse per il vento - gli sfiorò la fronte e lo svegliò. Egli si risvegliò dall' assopimento sentendosi la mente pronta e lucida. «Discutevo di tutto - conclude il racconto Dolindo Ruotolo - verseggiavo, ero un altro, ma solo, allora come ora, per ciò che glorificava Dio. Per il resto ero e sono un autentico cretino».
Per essere un 'cretino' - mi dico io - ha scritto 'alla grande' , forse perchè era «a gloria di Di»...
Sono seduto in un bar, devo far passare un pò di tempo nell' ora di pranzo, e intanto mi si ferma l'occhio su una frase del suo  libro di 'commento' alla Genesi:
«Dio creò dal nulla tutte le cose visibili ed invisibili, diffondendo la sua bontà, è questa la luce che illumina tutta la creazione, e fuori di questa non vi sono che le tenebre della demenza. Tutte le ipotesi umane per spiegare le origini delle cose senza Dio, sono vuote e non reggono. Le ipotesi materialistiche sono giuochi assurdi e fastidiosi che lasciano  l'incertezza che trovano, e trovano l'incertezza che lasciano. Una sola è la spiegazione logica e grandiosa di tutte le cose: Dio le creò, cioè le trasse dal nulla, secondo i prototipi dell' infinita sua mente, con un atto della sua volontà, con una parola sola onnipotente, ordinando tutto alla sua gloria...»
Luce:
Dal nulla Dio creò l'universo.
L'unico senso all'esistenza che l'uomo conduce, l'unico senso al creato, è quello di riconoscere Dio Creatore.
Così come la scienza ritiene una legge 'valida' quando 'soddisfa' a tutte le esigenze, salvo 'annullarla' quando si contraddice, così - se la scienza fosse Scienza - dovrebbe capire che l' unica 'Teoria' che spieghi tutto, il Creato come l' Increato, è quella di Dio e soprattutto quella della Dottrina cristiana.
Con la Dottrina che Cristo venne ad insegnare, con i lumi di Sapienza che Io detti ai profeti, ogni cosa acquista un senso, tutto rientra in un ordine, non solo fisico, come quello del creato 'materiale', ma anche morale e spirituale.
Alla luce della Dottrina dello Spirito acquista un senso la creazione dell'universo, acquista un senso la creazione del regno vegetale ed animale, la creazione dell' uomo, con la sua natura essenzialmente spirituale ma dotato - all' origine - di quel tanto di 'carne equilibrata' da apprezzare santamente le bellezze di una natura integra e splendida che neppure i miei angeli, puri esseri spirituali, possono apprezzare. Ecco il dono che Io avevo fatto all' uomo: uno spirito fatto per amare Dio, un corpo fatto per amare santamente la natura. Elettroni, neutroni, protoni, fotoni, tutto quello che vuoi ma costituita, per voi, da alberi verdi, fiumi ridenti, monti imbiancati, cielo terso e azzurro, sole caldo e benefico. Tutto quello che, scientificamente, potrebbe essere per voi arido ed ostile è stato messo insieme per farvi - voi spiriti fasciati di carne -  apprezzare Dio attraverso la materia a voi percepibile.
Quale inno più bello a Dio, come non può apparirti straordinaria questa natura visibile, ora che sai bene di cosa essa è composta?
Ma poi venne il Peccato. E con il Peccato il Dolore.
Ma, ancora una volta, 'tutto' si spiega alla luce della Dottrina dello Spirito, perchè del Peccato se ne comprende l' Origine e l' effetto in termini di 'dolore'  come pure il fatto che - attraverso la 'legge' del dolore - Dio ha saputo, sol che l' uomo lo voglia, trasformare in Bene anche l' effetto negativo del Peccato. Tutto rivolto al Fine ultimo.
Tutte le leggi scientifiche della Scienza di Dio rispondono e danno una spiegazione coerente a tutte le domande, ed il quadro finale che ne emerge è un quadro completo dove ogni tassello del mosaico ha un senso e completa quello che gli è attiguo.
Ecco, una riflessione che puoi fare quando studi la fisica, l'astrofisica, la chimica, la biologia, la botanica e ... l'origine dell'uomo. Tutto, tutto, proprio tutto si spiega alla Luce di Dio e del Progetto Creativo di Dio.
Parla pure di questo nel tuo apostolato, a quelli come te.
Falli riflettere, ara la zolla, metti il seme e poi lascia che il tempo faccia il suo corso.
Voi dite che ho atteso 15 miliardi di anni, potrò ben attendere la vita di un uomo. E quando sarà il momento, quando quell' uomo - forte del suo orgoglio e della sua natura traviata - avrà il suo primo attimo di debolezza che farà rompere la dura zolla, ecco Io allora verserò su quel cuore l' acqua benedetta della mia illuminazione. E nel suolo da te reso fertile, predisposto con il tuo seme, Io farò germogliare - nell' uomo non protervo e di buona volontà - quel seme lontano, il seme del dubbio che tu avrai posto con la tua sicurezza, il seme di una speranza che - al momento - la ragione, che non ragiona, respinge.
Ecco l'apostolato, figlio mio. Non trionfi, non riconoscimenti, non gratificazioni ma dissodamento faticoso della 'terra', lavoro duro, fatto in condizioni spesso ostili ma che, al momento buono, sapendo attendere, quando le circostanze lo renderanno possibile, Io farò risplendere della gloria della natura, quella spirituale. Perchè tu sei il contadino che ara e semina, Io sono, sempre, il Raccoglitore che verrà a tagliare il Grano Eterno dell' Eterno Granaio del Signore: il Popolo dei Figli di Dio.

Torna ai contenuti